La voce impastata del fumo di sigarette che veloci passavano tra le sue dita. L’eloquio ora alto, colto, ora basso, invettivo. Un’intelligenza raffinata, di chi leggeva sempre molto, tutto, per capire e vedere il mondo per com’è senza per questo rinunciare alla propria visione del quadro, indubbiamente illuminato da destra. Un uomo prestato alla politica senza che questa ne capisse forse fino in fondo il vero valore. Un feroce censore e polemista d’eccezione nelle piazze virtuali di Moncalieri tanto quanto in quella reale, la piazza Vittorio Emanuele che egli dominava dall’ultimo gradino del Caffè Città. Questo è stato, pubblicamente, Michele Caristia, spentosi ieri sera dopo una malattia che non gli ha lasciato scampo.
Animatore e pungolo del Centro Destra, prima ancora nei Comitati di Borgata, quello di Moriondo lasciato per coerenza- a differenza di altri dopo di lui- quando decise di candidarsi la prima volta al Consiglio Comunale, e quello del Centro Storico, a battagliare su ciò che non andava, sul degrado onnipresente, sulle scelte politiche che avrebbero assassinato il centro storico, come diceva lui, senza sbagliare, con un acume indiscutibile corroborato dal dialogo costante con chi viveva accanto a lui: negozianti, clienti, vicini di casa, amici… Michele Caristia è stato questo e molto altro: uno dei principali commentatori dei più seguiti gruppi social della Città, anche uno dei più esigenti e intransigenti verso l’Amministrazione, spesso accusata da lui con nomi e cognomi per ogni singola negligenza. Non amava la televisione, ma viveva in compagnia della Radio Rai e della sua informazione; un dettaglio non da poco per chi ha sempre saputo dare alla parola un peso ed un significato preciso, spesso profondo, mai equivoco.
È stato soprattutto un padre e un nonno orgoglioso, Michele, fin quasi all’adorazione: non mancava mai, infatti, nelle discussioni, negli incontri, un passaggio sulla sua famiglia, uno dei pochi momenti in cui la natura burbera cedeva il passo ad una dolcezza sempre inaspettata.
La Collegiata, la chiesa Madre della Città, la chiesa dei moncalieresi e dei loro eventi solenni, accoglierà l’ultimo saluto a Caristia, sabato mattina alle ore 11. Un segno di quanto Michele, che della sua Sicilia natia custodiva una certa lentezza sorniona e un accento leggero in tempo di pace, ma che prorompeva nella gergalità dialettale nel pathos della conversazione più accesa, sia stato un Moncalierese autentico, innamorato di una città che aveva scelto e nella quale aveva fatto crescere la sua famiglia, di cui tanto andava orgoglioso. Una Città che si stringe ora nel cordoglio alla sua famiglia, partendo proprio dalla politica- con i leader locali di Forza Italia, Lega e Fratelli D’Italia, ma anche con alcuni esponenti del centro-sinistra, tra cui i consiglieri PD Ricco Galluzzo e Licata- che piange la scomparsa di una figura già indelebile nella sua memoria.
Stefano Perini
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