Sono i primi giorni del 2021 e in una soleggiata mattina Massimo, 56 anni, insieme ad un amico decidono di fare un giro in bici. Un percorso semplice, di pianura, ideale per quei giorni post-natalizi. Massimo già alla partenza da Tetti Piatti appare diverso dal solito: è scontroso, il volto cupo, quasi arrabbiato e un dolorino fastidioso al petto lo accompagna sui pedali, fino a Santena. Lì, nel paese di Cavour, si fermano, il dolore è ormai acuto, Massimo se ne lamenta col compagno, ma l’altro non fa tempo a girarsi che lo vede stramazzare al suolo, gli occhi spalancati in uno sguardo di terrore. Prova a chiamarlo, scuoterlo, ma niente da fare. Il cuore di Massimo si è fermato. L’amico grida, chiede aiuto: viene chiamata l’autoambulanza, arriva anche l’elisoccorso, che fortuitamente era in volo sopra le loro teste; Massimo viene issato sull’elicottero che parte verso l’ospedale Molinette, gli occhi dell’uomo ancora impietriti dal dolore.
Silvia è a casa, sono i primi giorni di gennaio, la mattinata è fresca e soleggiata. Squilla il telefono. È la cognata, ha la voce tetra e affettata dell’ambasciatore di sventure. Con poche e concitate parole la informa che il suo Massimo è alle Molinette, ha avuto un infarto. Sale in macchina e corre lungo le strade affollate dai saldi verso l’ospedale torinese. Arrivata nel blocco di cardiochirurgia, Silvia attende che le dicano qualcosa, si aggrappa alla speranza, ma consapevole che il marito potrebbe non risvegliarsi, oppure risvegliarsi con gravi danni cerebrali, tradito dal suo cuore matto. Così decide di trasformare il suo dolore in occasione di salvezza per altri, a prescindere da come andranno le cose in sala operatoria.
È un tiepido profumato mattino di maggio del 2021. In Croce Rossa a Moncalieri si incontrano Massimo e Silvia col presidente Cogno. Silvia ha dato forma alla sua idea di salvare gli altri dalla stessa sorte del marito, che nel frattempo ha superato due operazioni e la riabilitazione con successo ed è già tornato da qualche settimana a fare volontariato nella sua CRI: Silvia vuole dotare ogni borgata di Moncalieri di un defibrillatore, un DAE, che sia a portata di mano h24. I primi due vengono acquistati dalla famiglia di Massimo e posizionati uno a Tetti Piatti, la loro borgata, e uno in corso Roma. Poi il progetto si ingrandisce, riceve la collaborazione e una contribuzione dalla Pro Loco di Moncalieri, dal Comune e da altre realtà cittadine: così Cuore Matto, questo il nome del progetto, si espande sempre di più. Arriva un DAE a Moriondo, acquistato dal Comitato di Borgata insieme ai commercianti della zona, che viene accolto con una prima serata informativa a cura di Croce Rossa. Poi Borgo Mercato, Sanda-Vadò, Revigliasco e, infine, da domani, sabato 14/10 ore 15:30, Borgo Navile, grazie a Pro Loco e L’Ora Giusta, che ha messo a disposizione lo spazio per l’installazione del dispositivo.
“Il DAE nelle borgate può essere determinante in caso di infarto- spiega Massimo dietro la sua scrivania in Croce Rossa- per questo lo posizioniamo in punti strategici, accessibili, facili da raggiungere e popolosi, perché questa apparecchiatura può veramente salvare la vita, a tanti!”. A tagliare il nastro domani pomeriggio, a Borgo Navile, in piazza Caduti per la Libertà e l’Indipendenza ci saranno le Autorità civiche, il presidente Pro Loco Ezio Bertello e, immancabili, Silvia e Massimo, che nel mezzo di un dramma umano e familiare hanno saputo far germogliare il fiore della solidarietà e, oggi, fanno raccogliere i frutti a tutta la Comunità.
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